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La mobilitazione dei frontalieri produce un primo passo, ma ancora insufficiente




La mobilitazione dei lavoratori frontalieri di questi mesi ha prodotto i primi effetti, ancorché non sufficienti. Con un nuovo DDL di iniziativa governativa, che prevede nuove “misure relative ai lavoratori frontalieri”, si è inteso superare uno dei problemi sull’imposizione fiscale che l’applicazione pasticciata della nuova legge 83/23, ancora largamente inapplicata, ha già prodotto in ordine alla distinzione tra vecchi e nuovi frontalieri e alla definizione dei Comuni di confine nella fascia dei 20 km. Le organizzazioni sindacali prendono atto del tentativo di dare una prima risposta ai lavoratori frontalieri rispetto alla confusione generata all’indomani della promulgazione della legge 83/23, ma ritengono tale risposta ancora insufficiente. Nell’intendo di dare una soluzione organica ed auspicabilmente definitiva CGIL, CISL, UIL, UNIA, OCST e SYNA richiedono un nuovo intervento sul DDL volto a superare le anomalie.



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