Il primo rapporto è dedicato a ostacoli fiscali transfrontalieri in generale, mentre il secondo è dedicato in particolare agli ostacoli fiscali transfrontalieri legati alle imposte di successione.
Questi rapporti rappresentano le conclusioni dei lavori del Gruppo di esperti della Commissione europea sulla rimozione problemi fiscali che affrontano gli individui attivi a livello transfrontaliero all'interno dell'UE.
Il compito del gruppo è stato quello di assistere la Commissione nell'individuare e nel trovare modalità pratiche per eliminare eventuali problemi di natura fiscale che incontrano gli individui che si spostano da un paese dell'UE a un altro per vivere, studiare, lavorare o vivere da pensionati, o che investono in altri paesi dell'UE, o ereditano una proprietà in un altro paese all'interno dell'UE.
Il lavoro del Gruppo di esperti ha comportato:
-
lo scambio di esperienze e la condivisione di competenze;
-
l’identificazione di buone prassi esistenti nei paesi dell’UE, oltre di altre modalità concretamente fattibili e pratiche per affrontare i problemi di natura fiscale che attualmente si verificano;
-
l’assistenza alla Commissione nella valutazione dei progressi compiuti dagli Stati membri nell'attuazione dei principi contenuti nelle raccomandazioni emanate della Commissione in materia di sgravi per la doppia tassazione delle successioni e per fornire suggerimenti su come proseguire i lavori su questa materia;
-
l’individuazione di eventuali altre iniziative politiche fattibili che potrebbero aiutare a risolvere questi problemi.
Dopo la pubblicazione, il passo successivo per la Commissione è quello di decidere come compiere dei progressi sull’argomento, considerata in particolare la notevole difficoltà di ottenere l’accettazione della legislazione UE da parte degli Stati membri.
Il primo rapporto, in particolare, è estremamente importante per la mobilità dei lavoratori e contiene nei suoi capitoli 4. e 5. numerose proposte di soluzioni per superare ostacoli fiscali, sia in termini di "hard law" (tra i quali una proposta di direttiva UE per regolare la tassazione dei redditi dei lavoratori ad alta mobilità a livello europeo) e in termini di "soft law".
La UIL è stata l’unico sindacato europeo a far parte di questo Gruppo di esperti e io ho personalmente cercato di portare come contributo al Gruppo una parte del lavoro che il Comitato di Coordinamento dei CSIR ha fatto a livello di CES, durante il mandato di Atene, e che – come noto - è stato finalizzato nella risoluzione (scritta per intero dalla UIL) approvata dal Comitato esecutivo della CES nella sua riunione del 10 e 11 marzo 2015 dal titolo "Raccomandazioni della CES ai governi nazionali e l'Unione europea su come superare gli ostacoli alla mobilità dei lavoratori frontalieri in Europa".
Ed è stato davvero soddisfacente per me constatare che una parte del lavoro svolto dal Comitato di Coordinamento dei CSIR è stato accettato e assunto dal Gruppo di esperti.
Ora, in vista di due possibili scenari:
-
la trasformazione di questi rapporti in raccomandazioni ufficiali agli Stati membri da parte della Commissione (meno ambizioso);
-
l'elaborazione di un progetto di testo di una direttiva europea (più ambizioso),
credo sia importante che la UIL esamini le 2 relazioni (la prima in particolare), tenendo d’occhio i passi successivi che la Commissione vorrà fare, e prendendo in considerazione di sostenere una o più soluzioni contenute al suo interno, possibilmente con una condivisione a livello CES.
Inoltre, sul piano nazionale italiano, la UIL potrebbe utilizzare una parte del contenuto delle due relazioni per sollecitare il Governo ad affrontare politiche fiscali che rendano equa e non penalizzante la tassazione dei redditi delle persone che sono residenti in Italia e sono impiegate in uno o più paesi dell’Unione europea e viceversa.
Sono ovviamente a disposizione per presentare queste relazioni alla UIL.
Trieste, 9 marzo 2016
Michele Berti